Impairment strumenti finanziari: gli effetti della pandemia

 

La pandemia da COVID-19 ha interrotto il movimento di persone e merci in tutto il mondo e molti governi hanno istituito restrizioni a vari livelli su individui ed imprese. Il conseguente impatto sull’informativa finanziaria 2020 sarà pertanto significativo. Gli effetti della pandemia richiederanno alle entità di modificare le loro ipotesi ed i loro sistemi che interagiscono con la misurazione delle perdite attese sui crediti (ECLs). Inoltre, anche i calcoli di tali perdite potranno essere difficili da eseguire a causa dell’elevato livello di incertezza creato dagli effetti ancora in essere della pandemia. Questo articolo si concentra sulle principali possibili implicazioni della pandemia relativamente alla stima delle perdite attese sui crediti prevista dell’IFRS 9 e sulla relativa informativa finanziaria.

 

PREMESSA

Nei bilanci del 2019, gli effetti della pandemia da COVID-19 sono stati trattati come non adjusting events al 31 dicembre 2019. Infatti, è solo a partire dal 30 gennaio 2020 che i governi mondiali hanno iniziato ad intraprendere azioni ed interventi di contenimento per contrastare il diffondersi del virus, ovvero quando l’OMS dichiarò che il Coronavirus era una pandemia, ossia un’emergenza globale, che avrebbe comportato ampi effetti nell’economia reale e quindi anche nei bilanci d’esercizio. Durante la prima metà del 2020, gli effetti dell’epidemia si sono evoluti e modificati, con tempi diversi ed effetti differenti nei vari Paesi, cosicché risulta difficile per le entità che redigono la propria informativa finanziaria fare il cut-off delle informazioni rilevanti ed in particolare delle stime in prossimità della data di chiusura del periodo di bilancio [...]

 

Leggi l'articolo completo a cura di Francesco Ballarin pubblicato su Amministrazione & Finanza n. 5/2021

 

Iscriviti per ricevere le ultime notizie e approfondimenti BDO