Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rilanciato con forza gli Accordi per l’Innovazione, uno degli strumenti più ambiziosi per sostenere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale in Italia. Con il decreto ministeriale del 4 settembre 2025, il MIMIT ha stanziato ben 731 milioni di euro per finanziare progetti ad alto contenuto tecnologico, capaci di generare impatti strategici sulla competitività del sistema produttivo nazionale.
Questa misura si rivolge a imprese di ogni dimensione, centri di ricerca e organismi pubblici e privati, con la possibilità di partecipare anche in forma congiunta. I progetti devono essere strutturati, ambiziosi e sostenibili: il principio europeo del “Do No Significant Harm” (DNSH) impone infatti che non causino danni significativi all’ambiente.
Chi può partecipare
Possono accedere agli incentivi le imprese industriali, commerciali e artigiane con sede in Italia o stabile organizzazione, i centri di ricerca e gli organismi di ricerca. È prevista anche la partecipazione di imprese ausiliarie, limitatamente ad alcune aree di intervento. I progetti possono essere presentati singolarmente o in forma congiunta, fino a un massimo di cinque co-proponenti. In quest’ultimo caso, è necessario formalizzare la collaborazione attraverso contratti di rete, consorzi o accordi che definiscano chiaramente ruoli, costi e risultati attesi.
Caratteristiche dei progetti
I progetti devono avere un valore compreso tra 5 e 40 milioni di euro e una durata tra 18 e 36 mesi, con possibilità di proroga fino a 12 mesi. Devono rispettare il principio DNSH e, per essere ammissibili, le imprese devono dimostrare di aver stipulato entro il 31 marzo 2025 una polizza assicurativa contro i danni da calamità naturali per i beni aziendali.
Spese ammissibili
Le spese finanziabili coprono l’intero ciclo dell’innovazione: dal personale tecnico e di ricerca, ai materiali e componenti (con soglia minima di 500 euro per singola voce), fino agli strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione. Sono ammesse anche consulenze specialistiche, ricerca contrattuale, licenze, brevetti e spese generali.
Tipologie di agevolazione
Il sostegno si articola in due forme: un contributo a fondo perduto e, su richiesta, un finanziamento agevolato fino al 20% dei costi ammissibili. L’intensità del contributo varia in base alla dimensione dell’impresa: 45% per le piccole, 35% per le medie e 25% per le grandi. Sono previste maggiorazioni fino a 15 punti percentuali per progetti che coinvolgano collaborazioni effettive con organismi di ricerca o che si svolgano in regioni meno sviluppate.
Ambiti tecnologici prioritari
Le iniziative si articolano in due linee di finanziamento. La prima, legata al Fondo Crescita Sostenibile (FCS), è dedicata a settori come automotive, robotica, semiconduttori, materiali avanzati e competitività industriale nel trasporto. La seconda, finanziata dal Piano Sviluppo e Coesione (PSC MIMIT), si concentra su tecnologie quantistiche, reti di telecomunicazione, cavi sottomarini, realtà virtuale e aumentata.
Procedura di selezione
La selezione dei progetti avviene attraverso una procedura negoziale, basata su una valutazione tecnico-economica e sull’impatto industriale. Il Ministero definirà con successivi provvedimenti le date di apertura dello sportello, le modalità di presentazione delle domande, i criteri di valutazione, i punteggi massimi e le soglie minime.
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