Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), guidato dal Ministro Gilberto Pichetto, ha recentemente firmato un decreto che introduce rilevanti modifiche al quadro normativo e incentivante delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e delle configurazioni di autoconsumo, tra cui l’estensione dell’incentivo ai comuni con popolazione inferiore a 50 mila abitanti. Inoltre, la conversione in legge del DL Bollette 19/2025 ha introdotto due importanti novità per le Comunità Energetiche Rinnovabili.
Le novità introdotte dal decreto
- Estensione dell’ambito di applicazione
Una delle principali novità introdotte dal decreto riguarda l’estensione dell’ambito territoriale delle misure finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, il provvedimento amplia la platea dei beneficiari includendo anche i comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, superando così il precedente limite pari a 5 mila abitanti. Questa modifica consente a un numero significativamente maggiore di amministrazioni locali, cittadini e imprese di accedere agli incentivi previsti per la costituzione di CER.
Si ricorda che per i Comuni che potranno beneficiare della misura è prevista l’erogazione di un contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40% delle spese ammissibili per l’installazione di impianti alimentati da fonti di origine rinnovabile con potenza <1MW.
- Maggiore flessibilità operativa
- Anticipi maggiori per i beneficiari
- Eliminazione del fattore di riduzione in caso di cumulo con altri contributi pubblici
Tale esclusione si applica anche alle persone fisiche, rendendo più vantaggiosa la partecipazione individuale alle configurazioni di condivisione energetica.
Le novità introdotte dalla legge di conversione del DL Bollette 19/2025
Parallelamente, la legge di conversione del Decreto Legge n. 19/2025, noto come “DL Bollette”, ha introdotto due importanti innovazioni che rafforzano ulteriormente il quadro normativo delle CER.
- Ampliamento dei soggetti ammessi alla partecipazione
- Persone fisiche;
- Piccole e medie imprese (PMI), anche partecipate da enti territoriali;
- Associazioni e organizzazioni del Terzo Settore;
- Aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica;
- Istituti pubblici di assistenza e beneficenza (IPAB);
- Aziende pubbliche per i servizi alla persona;
- Consorzi di bonifica;
- Enti e organismi di ricerca e formazione;
- Enti religiosi;
- Amministrazioni pubbliche incluse nell’elenco ISTAT.
- Accesso retroattivo agli incentivi per impianti già attivi
Un’altra novità di rilievo riguarda la possibilità di accesso agli incentivi previsti dal Decreto CER anche per quegli impianti che sono entrati in esercizio entro 150 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, ovvero entro il 24 gennaio 2024. Questa disposizione si applica anche nel caso in cui la comunità energetica non fosse ancora formalmente costituita al momento dell’attivazione dell’impianto.
Per beneficiare degli incentivi, sarà necessario produrre documentazione idonea che dimostri l’intento originario di integrare l’impianto in una configurazione di condivisione energetica. Le modalità operative per l’accesso a tali benefici saranno definite attraverso un aggiornamento delle Regole Operative, che disciplineranno i criteri di ammissibilità e le procedure da seguire.
Infine, l’ultima novità è rappresentata dalla proroga del termine per la presentazione delle domande fino al 30 novembre 2025, salvo il preventivo esaurimento delle risorse disponibili pari a 2,2 miliardi di euro che verrà comunicato sul sito del Gse.
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