Nuovi fondi Simest per l’internazionalizzazione delle imprese

Il 28 febbraio scorso, il Comitato Agevolazioni del Fondo 394/81 e 295/73 ha annunciato una serie di importanti novità con il lancio di nuove misure a favore delle imprese italiane, volte a rafforzare la competitività internazionale e a sostenere la transizione verso un'economia più sostenibile e digitalizzata, con particolare attenzione verso le imprese energivore. Nello specifico, sono stati introdotti due strumenti: il primo a favore degli investimenti in America Centrale e Meridionale e il secondo per supportare la transizione digitale ed ecologica delle imprese energivore. Le domande di finanziamento per entrambe le misure saranno possibili a partire dal 25 marzo 2025.

Investimenti in America centrale e meridionale

Una delle principali novità introdotte dal Fondo Simest è l’attivazione di un programma specificamente dedicato alle imprese italiane che intendono investire in America Centrale o Meridionale. Questo strumento ha l’obiettivo di incentivare le aziende, anche quelle non esportatrici, ad espandere la loro attività in queste aree strategiche del mondo. Per raggiungere questo scopo, è stata prevista una riserva dedicata di ben 200 milioni di euro, con premialità ad hoc per le imprese che presentano progetti di investimento nell’area.

La misura si rivolge in particolare a quei progetti che prevedono investimenti per il rafforzamento patrimoniale delle imprese, come l'incremento di capitale sociale, ma anche per finanziamenti ai soci delle imprese controllate o per investimenti in formazione del personale locale.

Tutte le imprese che aderiranno a questo strumento potranno beneficiare di un cofinanziamento a fondo perduto fino al 10%, che potrà essere elevato al 20% nel caso in cui le imprese siano situate nelle regioni del Mezzogiorno. Un altro vantaggio significativo di questa misura è l'esenzione dalla prestazione delle garanzie, un fattore che semplifica e rende più accessibile l'accesso ai finanziamenti.

Transizione digitale ed ecologica

La seconda grande novità riguarda l’ampliamento delle misure a sostegno della transizione digitale ed ecologica per le imprese, in particolare quelle cosiddette "energivore", ovvero quelle che presentano elevati consumi energetici, o che hanno intrapreso percorsi certificati di efficientamento energetico con un fatturato export del 3%.

L’importo massimo dell’intervento agevolativo è pari a 5 milioni di euro, che scende a 2,5 milioni per le piccole e medie imprese (PMI). Inoltre, fino al 31 dicembre 2026, le imprese beneficiarie potranno richiedere l’esenzione dalla prestazione delle garanzie, il che rende ancora più accessibile l'accesso ai finanziamenti.

Gli interventi previsti per la transizione digitale, che potranno rappresentare in misura massima il 50% dell’importo deliberato, possono riguardare diverse aree: dagli investimenti in attrezzature tecnologiche avanzate, agli investimenti e programmi di formazione legati all’industria 4.0, passando per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’adozione di certificazioni ambientali.

Il restante 50%, elevabile fino al 90% e fino a un massimo di 800 mila euro, potrà essere utilizzato per le spese dedicate al rafforzamento patrimoniale, che potrà includere anche la possibilità di sostenere le spese per l'incremento di capitale sociale delle imprese controllate e l’erogazione del finanziamento soci.

La misura prevede un finanziamento a tasso agevolato (0,371%) per una durata di 6 anni, nel rispetto del plafond de minimis, e potrà essere accompagnato da una quota di cofinanziamento a fondo perduto pari al 20% (fino a 200 mila euro).

Presentazione delle domande

Le imprese italiane interessate a usufruire di questi nuovi strumenti agevolativi potranno presentare le domande a partire dal 25 marzo 2025.

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