In un complesso quadro macroeconomico e geopolitico sono state 10 le nuove quotazioni sul listino Euronext Growth Milan nei primi sette mesi del 2025
La capitalizzazione totale del segmento raggiunge 8,8 miliardi di euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2024. Il comparto più vivace risulta quello industriale con 4 matricole. Le aziende lombarde protagonista di metà delle IPO anche grazie agli incentivi regionali.
Nonostante le proroghe degli obblighi normativi, la sostenibilità è sempre più una leva strategica per le società quotate su EGM: 79 di esse pubblicano già una rendicontazione non finanziaria.
BDO Italia, tra le principali organizzazioni di servizi alle imprese, ha pubblicato i dati relativi al suo più recente studio sulle IPO nel segmento Euronext Growth Milan (EGM) di Borsa Italiana avvenute nei primi sette mesi del 2025.
Secondo l’analisi, nel periodo in oggetto l’attività di quotazione sul mercato Euronext Growth Milan ha registrato un lieve calo rispetto all’anno precedente. Al 31 luglio 2025, infatti, risultano conclusi 10 processi di quotazione contro i 12 rilevati tra gennaio e luglio del 2024. Nel periodo in esame, inoltre, si sono registrati 13 delisting di cui 8 a seguito della promozione di un'offerta pubblica di acquisto (OPA), segno che lo status di “public” ottenuto in quotazione è visto anche come punto di passaggio per proseguire la crescita tornando “private”, in genere con ingresso di fondi nel capitale.
L’andamento del mercato EGM ha risentito in maniera più marcata, rispetto ai listini principali, di una combinazione di dinamiche macroeconomiche e geopolitiche, principalmente per effetto della propria composizione settoriale. Tra questi fattori ci sono l’irrigidimento delle politiche commerciali da parte degli Stati Uniti, l’instabilità in Medio Oriente ed Europa orientale, un contesto ancora caratterizzato da tassi di interesse elevati e una crescente volatilità nei mercati finanziari globali. Inoltre, l’assenza di grandi capitalizzazioni e, soprattutto, del comparto bancario – che ha beneficiato della stabilità, o di un moderato miglioramento, dei margini grazie al contesto dei tassi – ha reso il mercato EGM più esposto alle tensioni legate al costo del capitale. Queste condizioni hanno contribuito a generare incertezza tra le imprese, inducendo molte a rinviare l’accesso al mercato dei capitali. Tuttavia, la pipeline di operazioni rimane solida e dinamica, a conferma di un interesse ancora vivo da parte delle PMI che sono la base dell’economia italiana, in attesa di un contesto macroeconomico più favorevole.
Al 31 luglio 2025, il listino EGM si attesta a quota 207 società con una capitalizzazione totale pari a € 8,8 miliardi, in aumento rispetto al 31 dicembre 2024 (€ 8,1 miliardi). Il capitale raccolto dalle nuove matricole in sede di IPO ha raggiunto € 286,7 milioni, rispetto a € 195,1 milioni del precedente periodo. La raccolta media delle società si attesta a circa € 4,9 milioni, in diminuzione del 39,9% rispetto al dato registrato al 31 dicembre 2024 (€ 8,1 milioni). Cresce invece la capitalizzazione media, che raggiunge € 42,4 milioni, in aumento del 9,5% rispetto al dato registrato al 31 dicembre 2024 (€ 38,7 milioni). Nei primi sette mesi del 2025, la liquidità del mercato azionario italiano ha mostrato segnali di ulteriore contrazione, in particolare sul segmento delle small e mid cap, penalizzate dalla perdurante attrattività del reddito fisso in un contesto di tassi ancora elevati.
Analizzando il dato regionale, nei primi sette mesi del 2025 la Lombardia si conferma la regione più attiva in termini di accesso al mercato, con 5 IPO su un totale di 10 e una raccolta complessiva pari a € 14,3 milioni. Seguono le Marche, con 2 società quotate nel periodo, a conferma della vitalità del tessuto imprenditoriale regionale e dell’interesse crescente delle PMI marchigiane. Completano il quadro territoriale Campania, Lazio e Molise con una IPO ciascuna.
Passando all’analisi settoriale, al 31 luglio 2025 il settore «Industrials» rappresenta il 37% della capitalizzazione totale del segmento EGM, seguito dal comparto «Consumer Discretionary» che raggiunge il 17% del totale. La polarizzazione verso i settori menzionati è aumentata del 3% rispetto all’anno precedente, confermando una percentuale superiore al 50% della capitalizzazione di mercato, che si mantiene comunque eterogeneo grazie alla presenza di aziende operanti in tutti i settori produttivi.
Osservando invece la suddivisione del numero di nuove quotazioni sull’EGM, il settore con il maggior numero di IPO risulta essere l’«Industrial» con ben 4 matricole su 10. Seguono i comparti «Technology» e «Consumer Discretionary», entrambi con 2 IPO. In termini di capitalizzazione delle matricole, il settore «Utilities» si posiziona in testa, con un valore di mercato pari a € 75,2 milioni, corrispondente al 26,2% della market cap complessiva delle nuove quotazioni. A seguire, si trovano «Industrials» e «Technology», rispettivamente con una quota del 25% e del 21%.
L’analisi svolta da BDO ha inoltre evidenziato che l’attenzione per le valutazioni ESG si conferma in costante crescita per le società quotate all’Euronext Growth: delle 207 aziende quotate sul mercato EGM sono 79 le società che pubblicano un’informativa di sostenibilità (pari al 38% del totale). In particolare, le società che mostrano i tassi più elevati di rendicontazione ESG appartengono ai settori materie prime, servizi pubblici, tecnologia ed energia. Questi numeri evidenziano come la sostenibilità sia ormai una leva strategica trasversale e non più solo un obbligo normativo. Le imprese che si muovono con anticipo hanno maggiori possibilità di intercettare capitali, rafforzare la fiducia del mercato e posizionarsi come leader in un contesto competitivo in rapida evoluzione.
“La seconda parte del 2025 presenta condizioni potenzialmente più favorevoli per nuove operazioni di quotazione sul segmento EGM, grazie in particolare al consolidamento di condizioni di mercato più favorevoli, a un possibile allentamento della politica monetaria da parte della BCE entro la fine dell’anno e alle misure istituzionali introdotte per stimolare il ricorso al mercato dei capitali da parte delle imprese,” commenta Vito De Laurentis, Partner Audit & Capital Markets di BDO Italia. “Tra queste ricordiamo l’entrata in vigore del Fondo di Fondi gestito da Cassa Depositi e Prestiti e la conferma della proroga fino al 2027 del credito d’imposta pari al 50% dei costi di quotazione, oltre ad iniziative a carattere regionale per favorire la quotazione delle PMI in Lombardia e Liguria. Soprattutto quest’ultime, agevolando anche i costi “post IPO” sono ritenute particolarmente attrattive dalle imprese.”