Studio BDO EGM Focus H1 2022

La Lombardia mantiene il primato per le nuove quotazioni.
Il settore «Technology» raggiunge il 76% della capitalizzazione delle matricole

 

BDO ha pubblicato i dati relativi al suo più recente studio sulle IPO nel segmento Euronext Growth Milan di Borsa Italiana nella prima metà del 2022.

Nonostante le incertezze dovute al protrarsi del conflitto in Ucraina e i timori legati all’inflazione, il mercato italiano dedicato alle PMI con alto potenziale di crescita ha mantenuto il suo appeal: nel periodo considerato, infatti, sono state 9 le nuove Società quotate, portando il totale delle aziende quotate sul listino Euronext Growth Milan (EGM) a 179.

La raccolta media delle IPO è stata pari a € 85,3 milioni, in incremento del 250,9% rispetto al valore medio registrato nei primi sei mesi del 2021, per effetto della quotazione di Technoprobe, che da sola ha raccolto € 712,5 milioni.

Il capitale raccolto dalle nuove matricole in sede di IPO raggiunge € 768 milioni mentre, per quanto riguarda la capitalizzazione totale di mercato, si attesta ad € 936,8 milioni al momento dell’IPO e ad € 1.063 milioni al 30 giugno 2022. Il flottante medio delle 9 quotazioni è pari al 24,8% contro il 33,6% registrato nei primi 6 mesi del 2021.

I nuovi ingressi hanno portato la capitalizzazione del listino EGM al 30 giugno 2022 a raggiungere € 10,4 miliardi, in crescita rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente, quando si era attestata a € 8,1 miliardi.

Analizzando il dato regionale emerge che, nella prima metà del 2022, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di imprese che hanno deciso di quotarsi sull’EGM, con ben 5 IPO su 9 e con un capitale raccolto pari ad € 733,7 milioni. A seguire si trovano Lazio, Piemonte, Campania e Sicilia con una IPO a testa per un totale di € 34,3 milioni raccolti.

Anche durante gli ultimi 12 mesi, il segmento EGM ha confermato la minore rischiosità rispetto agli altri listini: la sua volatilità nel periodo considerato è pari al 14,5% ed è inferiore rispetto a quella del segmento FTSE Italia All-Share, pari al 22,8%, anche considerando un arco temporale di 3 e 5 anni.

Passando all’analisi settoriale, a giugno 2022 il comparto «Technology» rappresenta il 30% della capitalizzazione totale del mercato EGM, seguito dai settori «Industrials» e «Consumer Discretionary», rispettivamente con una quota pari al 24% e al 14%.

Osservando invece la ripartizione del numero di nuove quotazioni sull’EGM, i settori che nel primo semestre 2022 hanno registrato più IPO (2 a testa) sono «Energy» e «Consumer Staples».

Analizzando infine la capitalizzazione delle nuove quotazioni della prima metà del 2022, il settore a capitalizzazione più alta risulta invece essere il «Technology», spinto dalla quotazione di Technoprobe, che al 30 giugno 2022 rappresenta il 76% della capitalizzazione da nuove IPO avvenute nel primo semestre del 2022. Seguono poi i settori «Consumer Staples», con una quota del 10% del totale, e «Industrials» con il 7%.

La suddivisione settoriale nel listino EGM si mantiene molto eterogenea, confermando, in questo modo, la sua validità come strumento per lo sviluppo delle aziende operanti in tutti i settori produttivi.

“Nonostante i forti elementi di incertezza che influenzano il quadro economico globale, anche nei primi sei mesi del 2022 il listino EGM ha sovra-performato tutti gli indici italiani mantenendo al contempo un’inferiore volatilità. Tali performance, unite alle pipeline di IPO, mostrano un vivido interesse da parte degli imprenditori verso la quotazione, che si sta dimostrando uno strumento in grado di colmare il divario tra il listino dedicato alle PMI italiane e quelle degli altri paesi Europei, con risvolti positivi in termini di PIL e di nuovi posti di lavoro creati,” commenta Manuel Coppola, Partner Audit & Assurance BDO Italia. “Il mercato Euronext Growth Milan si è inoltre dimostrato in grado di attrarre anche aziende di medie e grandi dimensioni che puntano ad un passaggio graduale al listino principale. Il mercato dei capitali può infine costituire un trampolino per le PMI nel Mezzogiorno, che hanno rappresentato il 33% delle IPO nel primo semestre, anche e soprattutto in ottica di utilizzo dei fondi provenienti dal PNRR.”