Report BDO Horizons sul mercato M&A: il primo semestre 2023 si chiude con oltre 5.250 operazioni

 

  • I fondi di private equity si confermano molto attivi, essendo stati coinvolti nel 38% del totale delle operazioni del semestre, per un valore di 105 miliardi di dollari.
  • Le previsioni per la seconda metà dell’anno indicano una prosecuzione sostenuta dell’attività di M&A nel mid-market. I Paesi più vivaci saranno il Nord America e la Cina, mentre, a livello settoriale, il comparto Telecommunication, Media & Technology. Il private equity continuerà a fornire il suo supporto alla crescita del mercato M&A, data la significativa disponibilità di liquidità ancora presente.
  • Nel Sud Europa, l’attività di fusioni e acquisizioni è risultata in calo rispetto ai livelli record del secondo semestre 2022, sia per il volume che per il valore dei deal. Le previsioni indicano che l’Europa meridionale potrebbe raggiungere una quota del 9% del totale delle operazioni entro la fine dell’anno, trainata dal comparto Industrials & Chemicals.
  • Le aziende italiane sono state coinvolte in 6 delle 10 maggiori operazioni della regione nei primi sei mesi dell’anno, per un valore totale di 2,3 miliardi di dollari.

BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di servizi alle imprese, ha pubblicato il report periodico Horizons relativo all’andamento delle operazioni M&A nel mid-market a livello globale nel corso del primo semestre del 2023.

Lo scenario globale
Nei primi sei mesi dell’anno si sono superate le 5.250 operazioni M&A a livello globale, un valore in linea con quello del primo semestre del 2021, ma inferiore rispetto al livello record dello scorso anno. Anche nel primo semestre del 2023, i fondi di private equity si sono confermati molto attivi e sono stati coinvolti nel 38% dei deal, nonostante il progressivo aumento dei tassi di interesse. Il valore totale delle operazioni realizzati dal private equity ha raggiunto i 105 miliardi di dollari.

L’analisi settoriale ha fatto emergere come le diminuzioni più significative di operazioni rispetto al secondo semestre del 2022 hanno riguardato i comparti Consumer, Financial Services e Real Estate, mentre il settore Pharma e Biotech ha registrato un calo molto contenuto. A livello geografico, invece, il Nord America ha visto una diminuzione dei deal del 15% rispetto alla seconda metà dello scorso anno, in Cina il calo è stato del 23% e in Australasia del 42%. Nel Regno Unito e Irlanda la diminuzione è stata solo del 2%.

Le previsioni per la seconda metà dell’anno vedono un settore M&A in salute, che dovrebbe raggiungere un totale di circa 9.000 operazioni entro fine 2023. Il Nord America e la Cina dovrebbero risultare le aree più vivaci, mentre il settore più attrattivo sarà il TMT (Telecommunication, Media & Technology). I fondi di private equity dovrebbero continuare a fornire il loro supporto alla crescita del mercato M&A, data la significativa disponibilità di liquidità ancora presente.

Il secondo semestre potrebbe inoltre essere un ottimo momento per l’attività dei buyer strategici, soprattutto attraverso investimenti di medio-lungo termine in grado di far ottenere benefit dal punto di vista del pricing. Ci si aspetta, inoltre, che i mega-trend globali legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità saranno tra i principali driver anche delle operazioni M&A.

Focus sul Sud Europa e Italia

Nel primo semestre del 2023, in Sud Europa si sono registrate 354 operazioni M&A nel mid-market, per un valore totale di 23,6 miliardi di dollari, in diminuzione rispetto ai valori della seconda metà del 2022, soprattutto a causa delle ripercussioni del conflitto in Ucraina e dell’incerto contesto macro-economico. Anche l’attività del private equity ha registrato un calo del 39% in termini di valore e del 12% in termini di volume rispetto al semestre precedente.

Il settore più vivace è risultato essere il TMT con 102 deal, seguito da Industrials & Chemicals con 64 e Business Services con 44. Le dieci maggiori operazioni di M&A in Europa meridionale hanno totalizzato un valore di 3,9 miliardi di dollari e una quota del 17% del totale dei deal. Le aziende italiane sono state coinvolte in sei dei dieci maggiori deal, per un valore di 2,3 miliardi di dollari. In particolare, la terza maggiore operazione ha riguardato l’acquisizione degli asset dell’azienda energetica italiana Igefi Srl da parte della britannica EOS Investment Management Limited per 426 milioni di dollari.

Le previsioni indicano che l’Europa meridionale dovrebbe raggiungere una quota del 9% del totale dei deal mondiali a fine 2023 e che il comparto Industrials & Chemicals potrebbe superare il TMT come settore più attrattivo, raggiungendo una quota del 22% delle future operazioni.

Stefano Variano, Partner Advisory di BDO Italia, ha commentato: “Nonostante le incertezze legate all’aumento dei tassi di interesse e all’andamento dell’inflazione, ci aspettiamo che la disponibilità di liquidità continui a supportare lo sviluppo delle operazioni M&A nella seconda parte dell’anno, anche se i multipli potrebbero diminuire leggermente rispetto ai livelli estremamente elevati raggiunti in questo periodo. Anche i player del private equity dovrebbero continuare a sostenere il numero di operazioni e le nostre previsioni indicano che le tematiche ESG confermeranno il loro ruolo decisivo nell’orientare tipologie e settori delle maggiori transazioni.”

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