Capitali per la crescita sostenibile. Prospettive per le eccellenze venete

Capitali per la crescita sostenibile. Prospettive per le eccellenze venete

Si è tenuto ieri, 28 giugno, nella splendida cornice di Villa Valmarana ai Nani a Vicenza, l’evento “Capitali per finanziare la crescita sostenibile. Prospettive per le eccellenze venete”, organizzato da BDO, Emintad e Legance con il supporto di ELITE-Gruppo Euronext e Assonext. Durante le tavole rotonde le aziende quotate Gibus e FOPE hanno portato la loro testimonianza di successo.

I lavori sono stati aperti da Filippo Valenti, Head of Corporate Sales & Relationship Management di ELITE – Gruppo Euronext, che ha illustrato lo stato di salute delle aziende familiari venete. Dal 2012, sono state ammesse in ELITE oltre 1250 eccellenze italiane, di cui 147 in Veneto, con un fatturato aggregato di 18 miliardi di euro, in rappresentanza di 24 settori e con 37.600 dipendenti totali. La presentazione ha evidenziato che le aziende familiari venete costituiscono una netta maggioranza del sistema imprenditoriale e produttivo regionale, con una quota del 74,3%. Queste hanno saputo riprendersi in modo deciso e rapido dallo shock pandemico: dal punto di vista del fatturato hanno ormai raggiunto i livelli pre-Covid, facendo registrare, nel 2021, un aumento complessivo del +24,1% rispetto all’anno precedente. Anche il valore del ritorno dell’investimento (ROI) è tornato ai suoi livelli massimi, passando dal 7,6% del 2020 al 9,9% dell’anno successivo.

Quanto sopra è dunque lo specchio di una regione e provincia solida ed estremamente performante, capace di trainare il motore del nostro Paese negli ultimi decenni, ma che ha l’onere di guardare con estrema attenzione alla gestione e programmazione del prossimo decennio, specialmente in un contesto competitivo divenuto così complesso dopo gli ultimi 3 anni. I rischi e le sfide sono notevolmente aumentati e il dottor Valenti ha ricordato come il programma ELITE di Borsa Italiana sia un acceleratore della crescita, punto di riferimento anche per le aziende famigliari, supportando i futuri manager e capi d’azienda (famigliari o non) nella gestione ottimale del delicato passaggio generazionale e nella crescita di lungo periodo.

A seguire si è tenuta la prima tavola rotonda dal titolo “I benefici e il processo di IPO (listing e translisting)” nel corso della quale si sono confrontati sul tema Alessio Bellin, CEO Gibus, Paolo Dal Cortivo, Imprenditore, Lelio Bigogno, Partner Capital Markets BDO, Manuel Coppola, Partner Capital Markets BDO, Giorgio Vanzanelli, Partner Capital Markets Legance e Luciano Di Fazio, Presidente di Emintad.

La quotazione rappresenta un’opportunità davvero unica. Spesso si tende a identificarla unicamente come un modo per raccogliere capitali. È sicuramente così, ma questo è solo uno dei tanti vantaggi. Quotare una società significa ad esempio risolvere un tema di passaggio generazionale: lasciare azioni quotate agli eredi elimina il rischio di liti o incomprensioni perché chi non è d’accordo può vendere le sue azioni e occuparsi d’altro.”  Su questa view convergono i pareri di Luciano Di Fazio (Emintad) e Manuel Coppola (BDO).

Giorgio Vanzanelli, partner Legance, è intervenuto sul tema della governance che una società deve adottare nel contesto della propria quotazione, sottolineando come un modello di governance adeguato, efficace e non invasivo possa portare valore aggiunto all’azienda, contribuendo positivamente allo sviluppo e alla crescita di quest’ultima e prevenendo conflitti interni anche nell’ottica del passaggio generazionale.

Manuel Coppola è intervenuto sull’approccio regolamentare molto equilibrato dell’EGM che riesce a contemplare e soddisfare, da un lato, le esigenze delle piccole e medie imprese italiane che guardano alla snellezza del processo di quotazione e all’aspetto ancora più importante di mantenere il controllo della società da un lato e, dall’altro, alle esigenze degli investitori italiani ed esteri che richiedono la presenza di un operatore specializzato che garantisca il rispetto del regolamento e una certa trasparenza informativa. 

La seconda roundtable dal titolo “Cosa chiedono gli investitori (focus su ESG e M&A)” ha visto come protagonisti: Diego Nardin, CEO Fope, Carlo Luison, Partner Sustainability BDO, Stefano Variano, Partner Advisory BDO, Roberto Randazzo, Partner Head of ESG e impact Legance, Giacomo Gitti, Partner M&A Legance e Gianluca Cedro, CEO di Emintad. 

“Le attività degli investitori e il mercato M&A – commenta Roberto Randazzo, partner Legance - sono sempre più orientati verso operazioni volte ad allineare il portafoglio di investimenti ai principi di sostenibilità. Attraverso l’adozione di modelli di corporate governance sostenibili, nuove modalità di due diligence e contratti che prendono in considerazione i principi ESG è possibile allineare strategia, governance, compliance e gestione dei rischi alle normative dell’Unione Europea in ambito ESG e alle aspettative di mercato e investitori rispetto alle tematiche di sostenibilità.

“Valorizzare le informazioni ESG significa giocare in un campionato più autorevole e innovativo, dove gli operatori della finanza sono interessati a ridurre i rischi e identificare meglio la creazione di valore sostenibile - commenta Carlo Luison, partner BDO Sustainable Innovation. “Le imprese italiane, grazie alla cultura diffusa dell’economia circolare e l’ipertrofia normativa a cui sono sottoposte, hanno davvero molto da rendicontare e possono ottenere un vantaggio competitivo sia presentandosi ai mercati (IPO) sia esprimendo la gestione dei rischi ESG e le opportunità di transizione sostenibile nelle operazioni straordinarie (M&A)”.