La contabilizzazione dell’avviamento tra impairment e ammortamento

In tempi recenti, standard setter, organismi professionali e studi accademici hanno dedicato particolare rilievo al trattamento contabile dell'avviamento, finanche prospettando, nel caso degli standard setter, percorsi di revisione dell'attuale trattamento basato sul solo impairment che, tuttavia, paiono destinati a introdurre esclusivamente alcune modifiche migliorative, prevalentemente incentrate sulla disclosure. Le problematiche relative all'iscrizione iniziale dell'avviamento e al trattamento contabile successivo alla prima iscrizione originano anzitutto dalla natura stessa dell'avviamento quale elemento sinergico, in grado di generare valore solo se abbinato ad altre attività all'interno di un complesso aziendale. A ciò si aggiunga l'inevitabile discrezione concessa alle aziende in fase sia di riconoscimento iniziale, sia di valutazione negli anni successivi all'originario riconoscimento.

Presentazione del volume

Il presente volume mira a fornire un contributo al dibattito sul trattamento contabile dell'avviamento presentando una riflessione sulla definizione di tale elemento e sulla capacità del bilancio di catturarlo adeguatamente. Il volume, in particolare, illustra i pregi e i limiti dell'attuale trattamento incentrato sul solo impairment, le proposte di riforma e i principali risultati empirici forniti dalla letteratura. Sulla base di tali evidenze, il volume propone una simulazione degli effetti di un ipotetico ammortamento dell'avviamento.
Gli autori enfatizzano, in conclusione, la difficoltà di trattare in maniera uniforme avviamenti con caratteristiche, origini e prospettive potenzialmente assai differenti tra loro. Anche alla luce del potenziale effetto dell'ammortamento, che a seconda dei casi potrebbe non comportare significative differenze rispetto all'attuale sistema basato sulla procedura di impairment, ovvero generare alcune importanti distorsioni, si accoglie l'impostazione secondo la quale il trattamento contabile dell'avviamento dovrebbe tenere conto della capacità di tale attività di generare effettivo valore nel tempo, ascrivendo alla disclosure un ruolo di primo piano per consentire agli user di cogliere i presupposti alla base di tale valutazione. Dato l'evidente costo amministrativo e competitivo di un ulteriore obbligo di dettagliata disclosure sull'origine e le dinamiche dell'avviamento, tuttavia, si propone una sua introduzione limitata alle aziende che, superando specifiche soglie rappresentative di situazioni-limite, dimostrino di trovarsi in circostanze complesse per la cui comprensione è inevitabilmente richiesta la comunicazione di ulteriori e ben definite informazioni.


Autori e curatori: Francesco Avallone, Lorenzo Simoni

 

 

"La contabilizzazione dell’avviamento tra impairment e ammortamento"

Disponibile per l’acquisto in forma cartacea e digitale sul sito FrancoAngeli Editore


 

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